music-1521122.jpeg

ATTENZIONE

Questo sito fa uso esclusivamente di cookie tecnici, ma alcune applicazioni possono prevedere cookie di terze parti.

Proseguendo nella navigazioni acconsenti all'utilizzo di cookie. I dati forniti in questo form saranno tenuti segreti dal titolare del sito e non inviati per nessun motivo a terze parti, anche agli stessi componenti della redazione, senza il consenso dell'interessato. I dati raccolti grazie a questo form non saranno ceduti a terzi nè verranno utilizzati per scopi diversi da quello esclusivo dichiarato dal sito. La redazione si riserva di non rispondere a messaggi di carattere commerciale o che non sono attinenti alla natura del sito. Cliccando sul pulsante "Invia" si autorizza automaticamente il sito musicainopera.com a trattare i dati personali come descritto in questo avviso. Questo secondo la norme vigenti in tema della tutela dei dati personali e della privacy. Per maggiori informazioni: Informativa sulla privacy e informativa cookie

Musica e Parole

 Parte centrale del nostro sito dove vengono pubblicati gli articoli e le interviste agli artisti, che vengono poi condivise sulla pagine del nostro gruppo Facebook, in modo da essere sempre disponibili per i nostri membri, sostenitori e appassionati del mondo della Lirica.

Note Domenicali n° 6 (25/09) - "Un soffio è la mia voce... anche meno" di Gianluca Macovez

2022-09-26 00:30

Gianluca Macovez

Musicologia generale, Storia della Lirica, Curiosità, opera, lirica,

Note Domenicali n° 6 (25/09) - "Un soffio è la mia voce... anche meno" di Gianluca Macovez

Gianluca Macovez in questa puntata di Note Domenicali ci parla di aspetti legati alle carriere di alcuni grandi cantanti

 

 

 

 

 

Ci sono cantanti che riescono a partire con il botto .

Esordi felicissimi che aprono le porte a carriere gloriose.

Ma non sempre.

Ci sono voci che riescono a spegnersi in un attimo, vittime della sete di gloria, di scelte sconclusionate, di avvoltoi che illudono questi giovani interpreti, che per seguire contratti ed impegni mondani consumano uno strumento prezioso in pochi anni.

Distinguiamo: ci sono artisti che hanno abusato del proprio mezzo, ci sono camminati sopra con la leggerezza di uno schiacciasassi, ma comunque hanno cantato in produzioni importanti, hanno dato il loro contributo alla storia del teatro, sono riusciti a realizzare dei gioielli. Poi non hanno capito che dovevano fermarsi, anche solo per rimettere in sesto la tecnica e lo strumento, ed hanno sotterrato un glorioso passato in cambio di una visibilità imperitura.

E’ di qualche settimana fa la debacle areniana di un Domingo che si proclamava stanco, ma che forse sarebbe stato più onesto definire semplicemente un vecchio signore che non riusciva ad accettare il trascorrere del tempo, che non riusciva a togliersi di dosso i panni del cantante lirico, forse spaventato dall’idea di essere, senza costumi e discografici, trasparente.

Ma questo è un caso differente, più umano che musicale.

Perché superate le ottanta primavere è logico avere brandelli di voce.

Ma ci sono stati talenti bruciati in ben altri tempi, con modalità brutali e cinismo spietato, offrendo visibilità e contratti in cambio di una vocalità irrimediabilmente compromessa.

Vengono alla mente, fra gli altri, Josè Cura e Katia Ricciarelli, che peraltro ha pensato di elargire saggi consigli all’amico Placido, attirandosi commenti feroci da parte degli appassionati.

Il soprano, che ascoltai fresca di vittoria al Concorso dedicato alle Voci verdiane e che negli anni, con tenacia agghiacciante, ha spuntato sempre di più la sua bellissima voce, aggiungendo titoli su titoli, prove su prove, imbarbarendo uno strumento prezioso e riuscendo a portare in giro per il mondo il fantasma caricaturale di una grande cantante che sembra aver perso il contatto con la realtà.

Il tenore, ascoltato agli esordi in una fascinosa ‘La Signorina Julie’ di Bibalo a Trieste, conscio del suo fascino vocale e fisico,ha incontrato un successo internazionale rapido, che lo ha portato sui maggiori palcoscenici.

Da subito erano emersi dei difetti tecnici, ma la bellezza del suono, le capacità sceniche, la freschezza, gli acuti suggestivi, parevano sopperire alle mancanze.

Almeno così deve avere pensato, ovviamente sbagliando, questo interprete che ha lacerato la voce in poco più di dieci anni di carriera.

Se la Ricciarelli oggi è irriconoscibile, Cura se possibile ha fatto peggio: ha una voce come una rete, disseminata di buchi, che rendono ancora più amara la sensazione di quanto è stato gettato alle ortiche, anche se negli anni si è fatto estremamente abile a mettere in evidenza quanto di buono ancora resta di uno strumento che sarebbe potuto essere prezioso.

Ma comunque parliamo di artisti che un posto nella storia dell’opera se lo sono ritagliato.

Esitono, invece, interpreti che non riescono a volare: delicate farfalle che bruciano le ali coloratissime ed appariscenti a colpi di flash.

Penso a Fiamma Izzo d’Amico, che dopo un esordio da fenomeno sotto la guida di Karajan, a metà degli anni Ottanta, riuscì a concentrare un’intera carriera in dieci anni scarsi.

La vidi nel 1993 a Trieste.

L’opera era ‘Haensel e Gretel’ e lei non era neanche la protagonista.

Il tempo di Violetta e di Elisabetta era dimenticato.

Graffiò il pentagramma, intontendo i suoni e raccontando soprattutto la sua fatica ad unire le note.

Una voce evaporata, sacrificata al desiderio, sfrenato e dichiarato in più interviste, di bruciare le tappe.

Destino purtroppo comune ad altre mancate primedonne.

A Muti sono legate due interpreti accomunate dal veloce declino vocale: Tiziana Fabbricini e Victoria Loukianetz.

La Fabbricini ebbe su di sé gli occhi del mondo quando cantò ‘La Traviata’ alla Scala.

Erano anni che il teatro milanese non osava mettere in cartellone il titolo verdiano, sotto scacco dai vedovi della Callas che vivevano come oltraggio ogni tentativo di raccontare la storia della Valery.

Muti, allora amatissimo, riuscì a riportare l’opera sul palcoscenico grazie alla scelta di una compagnia di giovani, capeggiati dala Fabbricini, che si alternava con una più interessante Lucia Mazzaria.

Sta di fatto che il soprano raccolse un successo oceanico, che per qualche stagione riuscì a sostenere.

Forse non con prove altrettanto memorabili, ma con la fama acquisita con quello spettacolo trasmesso dalle televisioni di tutto il mondo, del quale, francamente, apprezzai soprattutto la recitazione.

Una carriera altalenante, con grossi periodi di assenza dalle scene.

Nel 2011 fu protagonista de ‘La Medium’ a Trieste.

Confesso che ero molto curioso di ascoltarla ed anche ben disposto, perché pensavo a lei come ad una vittima del sistema.

In realtà in scena vedemmo una gradevole signora, con una parruccona e dei tacchi altissimi, che mimava la parte, accompagnando i gesti con dei suoni che definire canto sarebbe una eccessiva benevolenza.

Scivolò via tristemente, impedendo anche allo spettacolo di decollare ed ufficializzando che i versi ‘E’ tardi’ per lei erano proprio arrivati.

Il più delle volte, negli anni del suo regno scaligero, non ho capito le scelte fatte da Muti nell’ambito delle voci.

Allontanare di fatto Cappuccilli dal teatro del Piermarini, preferendogli Zancanaro, che ho ascoltato diverse volte dal vivo e che penso sia un bravo baritono ma non di più; protestare Lella Cuberli al Guglielmo Tell per sostituirla con la Studer; la collaborazione con Tatjana Serjan, che a me sembra sopravalutata, sono solo alcuni degli episodi che ho sempre ritenuto incomprensibili.

Quando si trattò di mettere in scena ‘Il Flauto magico’, tenne con fiato sospeso la stampa su chi avrebbe cantato il ruolo della Regina della Notte.

Alla fine scelse Victoria Loukianetz, che effettivamente infilò con abilità le note della parte e raccolse il suo personale trionfo.

Di lei non sentii parlare per un po’ di tempo, nonostante il suo nome comparisse nei cartelloni dei principali teatri internazionali.

Cantò a Trieste in ‘Ginevra di Scozia’, titolo con il quale, nel 2001, si voleva celebrare l’apertura del teatro Verdi , allora Teatro Grande, avvenuta il 21 aprile di due secoli prima.

Per questo spettacolo si convocarono grandi nomi, fra cui Daniela Barcellona ed Antonino Siragusa, le scene era di Lauro Crisman che si ispirò a Pizzi con ingordigia, ma il risultato, per quel che mi riguarda, fu terribile.

Un’operazione archeologica, vecchia prima di partire, avulsa dal contesto, faticosa da seguire e, vista la performance del soprano ucraino, ancor più da ascoltare.

Alla fine del primo atto, uno sguardo complice fra me e mio figlio decretò una sontuosa fuga in pasticceria.

Il bignè per consolarci delle note stracciate .

Ma il più rapido dei declini è quello di Julia Novikova.

Un nome che non dice quasi nulla, adesso, ma che nel 2010 era stata protagonista di una operazione culturale commerciale di grande rilevanza: ‘Rigoletto’ nei luoghi di Rigoletto, accanto a Placido Domingo, che cantava da baritono, Vittorio Grigolo e Ruggero Raimondi. In una sera, tutto il mondo la conosceva.

In televisione, giovane, bella, bionda, amplificata, risultava bravissima. (vedi video da youtube di "Caro nome" del 2014 da San Pietroburgo https://www.youtube.com/watch?v=4fTdV87ND4s)

Due anni dopo a Trieste fu messa sotto contratto per lo stesso titolo.

Faceva parte della prima compagnia, diretta da Rovis, che allineava due futuri leoni del palcoscenico come Luca Salsi e Francesco Meli, cantanti di valore, ma certo non dotati di volumi di voce oceanici.

La Novikova entrò in scena, magnificamente in parte nelle movenze, curate dal regista Michele Mirabella.

Biondissima e graziosa squittii le sue note, piccole piccole, con grazia e prive di volume.

Impossibile dire qualcosa sulla sua prova, perché per formulare un giudizio sarebbe stato necessario un vero ascolto, non il sentore che qualcuno da qualche parte cantava.

Ascoltai anche la seconda compagnia, che contava su Cecconi, Kallogjeri e Paola Cigna.

Quest’ultima è una cantante preparata, precisa, che già avevo applaudito in una ‘Lucia di Lammermoor’ affiancata da Borras.

Confrontata alla collega russa, sembrava di ascoltare la Dimitrova: note sicurissime, volume importante, cadenze, filati.

Metterla nella seconda compagnia poteva apparire un vero oltraggio e probabilmente su una scelta legata a contratti discografici ed agenti potenti.

Molto più potenti della voce della povera cantante russa, di cui si sono perse le tracce. Anche sonore.

 

di Gianluca Macovez

 

 

Foto e documenti

José Cura

Argentino di origini italiane, Josè Cura ha cominciato la carriera musicale come giovanissimo direttore di coro, a soli quindici anni.

Ha studiato composizione, pianoforte, canto.

Giunto in Italia agli inizi degli anni Novanta, esordisce nel 1992 a Verona nel Pollicino di Henze.

L’anno dopo è a Trieste, dove lo ricordo intenso interprete di un lavoro di grande presa drammatica: la signorina Julie, di Bibalo.

Uno spettacolo duro, con la sapiente regia di Franco Giraldi e tre soli interpreti: accanto al tenore la brava Cosetta Tosetti e, protagonista, una magnifica Jodranka Iovanovic, che riusciva con la sua presenza magnetica ad inchiodare lo spettatore.

Cura fu bravo vocalmente e credibile scenicamente. Aveva una voce decisamente bella, grande potenza, , acuti solidi ed un fisico che ostentava con sapiente misura.

Riuscì a bruciare le tappe e due anni dopo era già protagonista al Royal Opera House.

Fedora, Tosca. Sansone e Dalila, Pagliacci, sono alcuni dei titoli che interpreta negli anni a cavallo fra l’ultimo decennio del millennio ed il primo di quello successivo.

Sono tempi di grandi acclamazioni, ma anche delle prime sonore stroncature legate all’impostazione.

Cura va avanti con tenacia ed ostinazione, al punto che Otello diviene un suo cavallo di battaglia, forte di una voce ancora bella, di un atteggiamento scenico carismatico, ma anche appannato da una serie di problemi tecnici che con il passare degli anni si fanno sempre più evidenti.

All’attività di cantante affianca quella di direttore d’orchestra, poi di regista.

Alla fine quel successo che aveva raggiunto grazie ad un dono della natura è evaporato rapidamente, lasciando il ricordo di un affascinante interprete, vittima del suo personaggio e la sensazione di aver assistito ad una di quelle magiche nevicate fuori stagione, che sembrano cambiare il mondo, ma durano il tempo dei primi raggi di sole. G.M.

cura.jpeg

 

 

Tiziana Fabbricini

La signora Fabbricini ha avuto una carriera breve, con momenti alterni e parte della critica del tempo decisamente prevenuta nei suoi confronti.

Ricordo le recensioni di ‘ La Muta di Portici’, peraltro diretta da Muti, infarcite di cinismo.

Quasi che il soprano dovesse pagare il grosso merito di avere osato collaborare al ritorno di ‘La Traviata’ alla Scala.

Era il 1990 ed il titolo era off limits dai tempi della Callas.

In realtà un tentativo era stato fatto nel 1964, protagonista una Mirella Freni giovane e brava, peraltro anche amata dal pubblico milanese.

Vuoi l’emozione, vuoi un attimo di fatica e qualche nota non esce come avrebbe dovuto: il teatro esplode in contestazioni barbariche, peraltro annunciate ben prima dell’apertura del sipario.

Di fatto i vedovi della Callas avevano deciso che Violetta era morta al momento del ritiro del soprano greco e così fu fino a quando Riccardo Muti decise di riproporre il titolo.

Attesa enorme, ricordo che cercai di prenotare i biglietti ma fu impossibile perché avevano escogitato un sistema con sorteggi ed amenità varie che avrebbe demoralizzato chiunque.

Per fortuna ci fu la ripresa televisiva, ma indubbiamente immagino che anche questa incombenza abbia reso palpabile la tensione in palcoscenico.

Spettacolo firmato dalla Cavani per la regia, con le scene di Dante Ferretti ed i costumi di Gabriella Pescucci, , divenne un allestimento di riferimento per la Scala : ripreso in ben undici stagioni, dal 1990 al 2019. Un vero record.

Se la signora Fabbricini non avesse donato il suo canto ed il suo sangue freddo a Violetta quella sera, probabilmente la storia del titolo verdiano a Milano avrebbe avuto un altro corso.

Certo è, però, che quel ruolo che le donò tanto successo, finì per imprigionarla: oltre cento cinquanta volte Violetta, non troviamo nel suo repertorio un secondo titolo che abbia confermato il successo.

Guardando i titoli interpretati, resto personalmente stupito e mi viene da pensare che ci sia stato effettivamente un tentativo strenue e coraggioso di uscire dal ruolo della Valery, ma senza riuscire ad individuare il giusto percorso: ‘ La Traviata’, ‘Macbeth’, ‘Attila’, accanto a ‘Lucia di Lammermmor’, ‘Anna Bolena’, ‘Maria Stuarda’; ‘ La Serva Padrona’ affiancata ad ‘Andrea Chenier’; ‘Cavalleria Rusticana’ e ‘ Don Giovanni’; ‘Tosca’ e ‘Manon Lescaut’ vicino a ‘Il Turco in Italia’.

Un vagare,alla ricerca di un titolo adatto, alcune scelte azzardate, uno sforzo vocale cospicuo, di fatto la sua voce si è consumata presto e la signora, lasciate le scene si è data all’insegnamento. Sicuramente il suo sacrificio è servito, però, a liberare Violetta dai fantasmi che, alla Scala, la tenevano reclusa di un insuperabile confronto. G. M.

 

"E' forse lui... E' strano" dalla celebre Traviata del 1990, diretta da Riccardo Muti

 

‘Sola, perduta, abbandonata’ dalla ‘Manon Lescaut, cantata a Vienna nel 1994, diretta da Antonio Pappano

 

Nel 1999 all’Opera di Ginevra la Fabbricini interpreta ‘Macbeth’. Allestimento trasgressivo, con un trucco che trasforma la Lady in una signora degli Cinquanta che assomiglia pericolosamente ad una Callas in borghese. Ecco ‘ Nel dì della vittoria’

 

La Medium va in scena nel 2009. Questa è il momento della la seduta e l'apparizione.

L'allestimento è del Teatro A. Ponchielli di Cremona in coproduzione con il Circuito Lirico Lombardo. Scene e costumi di Lorenzo Cutùli, regia di Andrea Cigni, direzione musicale di Matteo Beltrami. Madame Flora (Baba): Tiziana Fabbricini Monica: Marta Vandoni Iorio Toby: Nicola Russo Mrs. Gobineau: Ornella Vecchiarelli Mr. Gobineau: Andrea Porta Mrs. Nolan: Nadija Petrenko

blogmusica-e-parole

Gli ottant'anni di Sir Karl Jenkins - Articolo di Kevin De Sabbata
Musicologia generale, Storia della Lirica, Curiosità, musica, musicologia,

Gli ottant'anni di Sir Karl Jenkins - Articolo di Kevin De Sabbata

Kevin De Sabbata

2024-03-16 19:51

Omaggio del nostro collaboratore Kevin De Sabbata a uno dei più grandi compositori del nostro tempo

Un'applauditissima
Musicologia generale, Curiosità, Recensioni, opera, recensione,

Un'applauditissima "Ariadne auf Naxos" al Verdi di Trieste - Recensione di Gianluca Macovez

Gianluca Macovez

2024-03-03 02:31

Successo della Arianna a Nasso di Strauss presso il Teatro Verdi di Trieste - recensione di Gianluca Macovez

Première dell'opera Justice di Hèctor Para al Grand Théâtre di Ginevra - Recensione di Antonio Indaco
Musicologia generale, Curiosità, Recensioni, opera, recensione,

Première dell'opera Justice di Hèctor Para al Grand Théâtre di Ginevra - Recensione di Antonio Indaco

Antonio Indaco

2024-02-10 00:02

La recensione del nostro corrispondente Antonio Indaco della prima rappresentazione assoluta dell'opera Justice di Para a Ginevra

Anna Bolena a Trieste: un incontro di grandi voci - Recensione di Gianluca Macovez
Musicologia generale, Curiosità, Recensioni, opera, recensione,

Anna Bolena a Trieste: un incontro di grandi voci - Recensione di Gianluca Macovez

Gianluca Macovez

2024-02-02 03:46

La recensione di Gianluca Macovez dell'Anna Bolena al Verdi di Trieste

Il Barbiere di Siviglia a Tempio Pausania - Recensione di Loredana Atzei
Musicologia generale, Curiosità, Recensioni, opera, recensione,

Il Barbiere di Siviglia a Tempio Pausania - Recensione di Loredana Atzei

Loredana Atzei

2023-12-28 13:50

La nostra corrispondente Loredana Atzei ci parla del successo ottenuto dalla ripresa di Barbiere di Siviglia andata in scena al Teatro di Tempio Pausania

Tantissimi auguri di buone feste... in Musica (anno 2023)
News, Musicologia generale, Curiosità, musica, news,

Tantissimi auguri di buone feste... in Musica (anno 2023)

Admin

2023-12-23 14:04

I tradizionali auguri in musica del gruppo L'Opera Lirica dal Loggione & Musica in Opera. Buone feste a tutti!!!!

Concerto di San Silvestro al Giovanni da Udine con la Strauss Festival Orchester Wien
News, Musicologia generale, Curiosità, news, concerto,

Concerto di San Silvestro al Giovanni da Udine con la Strauss Festival Orchester Wien

Admin

2023-12-22 20:43

Concerto di San Silvestro al Teatro di Udine. Solista il soprano Yutong Shen.

Dodici anni dopo di Menicagli, il sequel di Cavalleria Rusticana diventa un film - di Fulvio Venturi
News, Musicologia generale, Teatro, Recensioni, opera, news, film,

Dodici anni dopo di Menicagli, il sequel di Cavalleria Rusticana diventa un film - di Fulvio Venturi

Fulvio Venturi

2023-12-22 20:25

Il sequel di Cavalleria Rusticana diventa un film, che è stato proiettato con successo in anteprima a Livorno. Ce ne parla Fulvio Venturi

‘Parole di Donne’ a Londra con Natalie Dessay - Recensione di Kevin De Sabbata
Musicologia generale, Storia della Lirica, Recensioni, opera, concerto,

‘Parole di Donne’ a Londra con Natalie Dessay - Recensione di Kevin De Sabbata

Kevin De Sabbata

2023-12-10 17:26

Bellissimo intimo concerto del grande soprano Natalie Dessay a Londra. Ce ne parla il nostro inviato Kevin De Sabbata

Al baritono Alessandro Luongo il Premio Speciale 2023 al 67° Premio Letterario Pisa. Un riconoscimento anche alla Fondazione Cerratelli
News, Curiosità, opera, news,

Al baritono Alessandro Luongo il Premio Speciale 2023 al 67° Premio Letterario Pisa. Un riconoscimento anche

Admin

2023-11-17 21:55

Premio Speciale al baritono Alessandro Luongo, riconoscimenti importanti anche per la Fondazione Cerratelli e allo storico Fulvio Venturi al 67° Premio Pisa

I cent'anni di Victoria de los Angeles - di Gianluca Macovez
Musicologia generale, Storia della Lirica, Recensioni, opera, recensione,

I cent'anni di Victoria de los Angeles - di Gianluca Macovez

Gianluca Macovez

2023-11-04 02:55

I cento anni della nascita del grande soprano Victoria de los angeles celebrati al Teatro di Udine. Resoconto di Gianluca Macovez

Iolanthe di Arthur Sullivan alla English National Opera - Recensione di Kevin De Sabbata
Musicologia generale, Curiosità, Recensioni, opera, recensione,

Iolanthe di Arthur Sullivan alla English National Opera - Recensione di Kevin De Sabbata

Admin

2023-10-21 02:52

Successo per il collaudato spettacolo che è stato riproposto alla ENO con alcuni particolari che rimandano all'attualità. Il nostro inviato Kevin De Sabbata

Infinito Specchio Strada spettacolo teatrale-musicale alla ricerca dell'IO interiore
Musicologia generale, Curiosità, Teatro, Recensioni, teatro, Curiosità,

Infinito Specchio Strada spettacolo teatrale-musicale alla ricerca dell'IO interiore

Admin

2023-10-17 00:33

Un bellissimo spettacolo teatrale-musicale è andato in scena all'Hospitale con grande successo di critica e di pubblico. Tra i protagonisti Gianluca Macovez

A Bolzano torna in scena lo spettacolo teatrale “Stai zitta!“
News, Curiosità, Teatro, news, teatro,

A Bolzano torna in scena lo spettacolo teatrale “Stai zitta!“

Elena Torre

2023-10-17 00:15

Stai zitta! spettacolo tratto da un libro di Michela Murgia torna in scena a Bolzano. Protagonista l'attrice toscana Teresa Cinque

Il Recital di Roberto Alagna a Saint Sulpice - Recensione di Loredana Atzei
Musicologia generale, Curiosità, Recensioni, opera, recensione,

Il Recital di Roberto Alagna a Saint Sulpice - Recensione di Loredana Atzei

Loredana Atzei

2023-10-12 01:31

La nostra inviata Loredana Atzei ci racconta in questo articolo del bellissimo recital del tenore Roberto Alagna nella suggestiva chiesa di Saint Sulpice

A Radicondoli due giornate in ricordo del musicista Ernesto Becucci - di Loredana Atzei
News, Curiosità, Recensioni, news, recensione,

A Radicondoli due giornate in ricordo del musicista Ernesto Becucci - di Loredana Atzei

Loredana Atzei

2023-10-07 03:50

Loredana Atzei ci parla delle due giornate di settembre dedicate al musicista Ernesto Becucci svoltesi a Radicondoli. Buona lettura

Due giorni con VerdiBorghi: il concerto Songs and Dances nei teatri di Fauglia e Chianni
News, Curiosità, news, concerto,

Due giorni con VerdiBorghi: il concerto Songs and Dances nei teatri di Fauglia e Chianni

Admin

2023-09-15 00:41

Il Teatro di Pisa porta il concerto Songs and Dances nei due caratteristici borghi toscani della provincia di Pisa. Una collaborazione molto interessante

Due masterclass internazionali per il M° Massimo Iannone vocal coach
News, Curiosità, opera, news, comunicato stampa,

Due masterclass internazionali per il M° Massimo Iannone vocal coach

Admin

2023-09-02 14:20

Due importanti appuntamenti per uno dei più affermati e apprezzati vocal coach dell'ambiente lirico

Successo per Madama Butterfly all'Arena di Verona - Recensione di Loredana Atzei
Musicologia generale, Curiosità, Recensioni, opera, recensione,

Successo per Madama Butterfly all'Arena di Verona - Recensione di Loredana Atzei

Loredana Atzei

2023-08-22 00:28

La recensione della nostra inviata Loredana Atzei di Madama Butterfly all'Arena di Verona. Buona lettura

Le Interviste del Loggione - Intervista al baritono Roberto Frontali
News, Storia della Lirica, Interviste, Interviste artisti, Curiosità, opera, intervista,

Le Interviste del Loggione - Intervista al baritono Roberto Frontali

Admin

2023-08-21 23:57

Disponibile qui sul nostro sito la diretta streaming con il grande baritono Frontali. Buona visione

Ecco di seguito gli articoli pubblicati nel nostro blog Musica e Parole. Spuntando i vari anni e mesi potrete aprire il menù da cui poter accedere a tutte le risorse disponibili nella sezione. Sulla pagina Archivio storico inoltre troverete questa sezione più alcune altre risorse e link ai contenuti del sito

I 10 articoli più letti