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Direttore: AndrĂŠ J. Thomas
Soprano: NaGuanda Nobles
Soprano: Lurine Cato
Maestri del Coro: David Lawrence e Mariana Rosas
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I Tedeschi dicono che unâorchestra è âwie eine grosse Seeleâ, come una grande anima. Ciò è ancora piĂš vero quando lâorchestra suona insieme a un grande coro e la serata è tutta a base di quel genere musicale comunemente definito âsoulâ (lett. anima), come nel concerto andato in scena domenica scorsa al Barbican di Londra e che ha visto la London Symphony Orchestra (LSO) esibirsi, assieme al London Symphony Chorus, al Soul Sanctuary Gospel Choir e alle LSO Community Voices, in un programma interamente composto da spirituals.
La serata vedeva alternarsi brani eseguiti in proprio dalle prime due compagini corali, che cantavano dal palcoscenico, con pezzi eseguiti da tutti i coristi presenti, inclusi quelli delle Community Voices, che occupavano una parte sostanziale della platea. La combinazione di questi tre ensembles corali, che insieme contavano quasi trecento membri, prevalentemente non-professionisti, risultava in esecuzioni di grande impatto sia sonoro che visivo, grazie anche a semplici ma ben sincronizzati movimenti coreografici e alle t-shirts di diversi colori di cui erano vestiti tutti i coristi. CosĂŹ, lâatmosfera coinvolgente e festosa che caratterizzava tutta la serata emergeva fin dal primo brano, âCome and Go (To That Land)â, che trasmetteva vere e proprie ondate di energia verso un pubblico da subito entusiasta e caloroso.
L'apporto della London Symphony, sotto la competente guida di AndrĂŠ J. Thomas, responsabile anche di alcuni degli arrangiamenti, conferiva una grandeur epica ai brani in programma esaltandone ancora di piĂš la profonda carica spirituale ed emotiva. In questo senso, uno dei tratti piĂš affascinanti della serata era proprio il voler far incontrare il mondo della musica sinfonica e quello del gospel, seguendo una strada che le orchestra americane hanno cominciato ad esplorare da un poâ, ma che in Europa non è ancora molto battuta. Ciò, però, avveniva talvolta a costo di un certo âingessamentoâ sia a livello agogico che dinamico, in brani che invece richiedono grande libertĂ . Inoltre, in alcuni brani eseguiti dal London Symphonic Chorus, come âCity Called Heavenâ e âSt Francisâ Prayerâ. Invece, inâ We shall walk through the Valley in peaceâ, cantato a cappella, il coro offriva una performance di eccellente qualitĂ con un suono omogeneo, compatto e trasparente, con tutte le voci perfettamente udibili.
L'inizio della seconda parte riportava per una ventina di minuti la serata allo stile piĂš tradizionale del gospel duro e puro con il Soul Sanctuary Gospel Choir, guest-star della serata, che, accompagnato dalla classica band church-pop (tastiere, basso e percussioni) e valendosi di alcuni eccezionali solisti, trasformava davvero il Barbican in una delle mitiche chiese di Haarlem. Nella parte finale del concerto si ritornava, invece, al gospel sinfonico, stavolta eseguito da tutti i coristi presenti. Questa risultava la parte piĂš riuscita del concerto, con una serie di sei brani eseguiti con un transporto e un suono (anche dal punto di vista della quantitĂ ) veramente imppressionanti, ma mantenendo sempre una compattezza ed una disciplina notevoli, considerando le dimensioni degli ensembles coinvolti. Orchestra e coro suonavano sempre insieme, con un perfetto equilibrio fra lâaccompagnamento strumentale e la parte vocale. Lâentusiasmo sprigionato dagli artisti coinvolgeva anche vari membri del pubblico, in cui si riconoscevano molti membri della comunitĂ afro-anglo-caraibica della capitale britannica in costume tradizionale, e che spesso seguivano il concerto in piedi, accompagnando il coro con il battito delle mani o con le braccia levate al cielo in segno di âamenâ e âpraise the Lordâ. In questo senso, sono state particolarmente apprezzate lâesecuzione di âFor every Mountainâ âLord send your Spiritâ e âBetterâ.
Molto efficace e gradito anche lâintervento delle due soliste principali, I soprani NaGuanda Nobles e Lurine Cato. La prima, che cantava con tecnica tendente allâimpostazione lirica, sfoggiava una voce morbida, calda e brunita, con un timbro omogeneo lungo tutta la (vasta) estensione. In questo senso la sua interpretazione di âHeâs got the whole world in His handsâ e di âMy good Lordâs done been hereâ risultava particolarmente coinvolgente. Cato, che cantava con tecnica jazz-pop, si apprezzava per il grande temperamento, lâincontenibile esuberanza vocale, il timbro potente e squillante e lâottimo controllo del fiato, che le permetteva di emettere acuti di sicuro effetto sul pubblico. In questo senso, particolarmente applaudite erano le sue esecuzioni di âHalleluiahâ e âBetterâ. Alla fine standing ovation per tutti.
La recensione si riferisce al concerto del 03-11-2024
Kevin De Sabbata (06-11-2024)
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Symphonic Gospel
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PROGRAMMA
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Traditional, arr. Brandon A. Boyd
Come and Go (To That Land)
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Traditional, arr. Nolan Williams Jr.
City called Heaven
Traditional, arr. Margaret Bonds
St Francisâ prayer
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Andrè J Thomas
The Kingdom
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Traditional, arr. Brandon Waddles
Heâs got the whole world in His hands
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Traditional, arr. Andrè J Thomas
My good Lordâs done been here
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Traditional, arr. Moses Hogan
We shall walk through the valley in peace
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Traditional, arr. Moses Hogan and Joseph Joubert
Ride on King Jesus
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Rosephanye Powell
Hallelujah
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Intervallo
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New Direction
New Revelation
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Bethel Music e Jenn Johson, arr. Israel Houghton e Cece Winans
Goodness of God
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Bishop Paul Morton, arr. Chris Bullock e Milo Giedroyc
Bow down and worship Him
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Clara Ward, arr. Mahalia Jackson
How I got over
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Joseph Pace II
High and lifted up
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Joseph Scriven, Charles Converse, William Walford, William Bradbury, Nolan Williams Jr.
Take it to the Lord in prayer
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Lelund Durond Thompson e Jason Michael Webb
Working it out
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Kurt Carr
For every mountain
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Raymond Wise, orchestrazione Mark Lomax II, Frank Cleveland III e Raymond Wise
Lord, send your Spirit
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Jason Clayborn, arr. Frances Fonza Smith
Better





Photo credits LSO Thomas - Barbican