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Il 28 Gennaio 2023 è la data tanto attesa della prima assoluta di Al Capone.
Il musical inizia da subito a pieno ritmo con ben due recite: una pomeridiana alla 16:00 e una serale alle 20:00, con solo un breve intervallo per i tecnici e per gli artisti.
Il tempo di far calare il sipario, tra gli applausi scroscianti del pubblico, rimontare lo spettacolo dallâinizio e ritornare in scena per far rivivere la Chicago degli anni â30 in un tripudio di colori, balli, splendide donnine ammiccanti con pettinature a caschetto e abiti succinti, e gangster dallo stile impeccabile e dagli sguardi dâacciaio.
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Lâaria che si respira entrando a le Folies Bergère è carica di unâ aspettativa che non viene delusa.
Il grande Teatro storico accoglie gli spettatori in una sala ricca di specchi, decorazioni art-nouveau, piume di struzzo e lustrini che rievocano la Belle-epoque.
E dalla Belle epoque alla Chicago degli anni del proibizionismo il passo è molto breve.
Basta incamminarsi verso il fondo della sala, oltrepassare la porta che da accesso al teatro vero e proprio e aspettare che i morbidi drappi rossi del sipario si sollevino.
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Immediatamente si viene avvolti da affascinanti giochi dâombre che illuminano i vicoli tetri della notte cittadina.
La musica invade la sala.
Dal fondo del palco avanza verso il pubblico un uomo in gessato blu, Borsalino bianco sulla testa e unâaria da duro.
La mano scorre sul viso dove una lunga cicatrice gli squarcia la guancia sinistra da parte a parte, senza minarne il fascino ma lasciandogli una ferita mai rimarginata nellâanimo e un sopranome che odia: Scarface.
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Eâ Roberto Alagna ad incarnare perfettamente Snorky, come lo chiamano gli amici piĂš intimi, ossia elegantone. La sua imponenza sulla scena è cosĂŹ maestosa, e lâaderenza al mito cosĂŹ vivida, da far partire il primo applauso caloroso del pubblico.
Applausi che poi si susseguiranno per tutti durante lâintero spettacolo.
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Lâuomo con gesti rituali si accende un sigaro e, avvolto dal fumo e da una melodia nostalgica, si ritrova davanti a un se stesso piĂš giovane.
In quella tragica sera in cui un rasoio gli scrisse il destino sul volto.
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Lo spettacolo Musicale di Jeanne-Felix Lalanne, autore e compositore dellâ opera, prodotto da Jean-Marc Dumontet e con la direzione artistica di Jean-Marc Ghanassia, mantiene tutte le promesse potendo contare innanzitutto su un impianto musicale di grande spessore, brani che richiedono voci importanti e grandi doti interpretative.
Lâorchestra diretta da Philippe Gouadin si cimenta in un viaggio di oltre due ore che attraversa i generi.
Si passa da brani con influssi Jazz ai ritmi scatenati del boogie woogie. Dai duetti amorosi in stile pop alle note commoventi del canto italiano, fino alle cadenze sincopate del be-bop. Il tutto amalgamato con cura a sorreggere uno spettacolo che non ha mai cedimenti.
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La produzione si avvale di un gruppo affiatato di grandissimi professionisti.
Le belle scene di Jean-Louis Grinda sono rese vive da un complesso gioco di luci, curato da Laurent Castaingt, che garantisce uno spettacolo dinamico e che ci riporta con grande intensitĂ alle atmosfere dellâepoca.
Completano il quadro i decori di Ăric Chevalier, le divertenti e acrobatiche coreografie di Caroline RoĂŤlands, e gli splendidi costumi di David Belugou dalla linea ricca di stile e dai colori vivaci.
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E poi câè un cast dâeccezione a garantirne la riuscita.
A cominciare da Roberto Alagna che veste i panni di Al Capone con eleganza e il giusto piglio. Sempre in perfetto equilibrio tra bene e male dipinge un personaggio controverso ma mai stereotipato.
Il cantante lirico al suo debutto nel musical non è nuovo al repertorio tradizionale, e alla musica pop.
Generi con cui si trova perfettamente a suo agio e che fanno di lui unâartista eclettico con una vocalitĂ duttile in grado di affrontare qualsiasi repertorio con gli stessi straordinari risultati.
Nel passaggio dallâimpostazione lirica al canto confidenziale e popolare mantiene inalterata la freschezza, il fascino e le attrattive vocali.
Anzi, le ammanta di nuove e seducenti sfumature.
Le sue capacitĂ recitative sono ben note cosĂŹ come la capacitĂ di trasfigurare nel personaggio che interpreta.
E qui non fa eccezione.
Il suo sguardo, da attore consumato, è capace di cambiare in modo repentino.
Racconta una giornalista che gli occhi di Al Capone erano grigi ma vi era in essi un bagliore, come quelli di una tigre, capace di terrorizzare lâinterlocutore.
Gli occhi di Alagna sono azzurri ma, quando serve, hanno la stessa luce.
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E lo sa bene il suo mortale nemico, il Federale Eliot Ness che ha la voce virile e avvolgente del cantante Canadese Bruno Pelletier, artista poliedrico, musicista e cantante apprezzato, capace di spaziare dal Rock al Jazz e interprete abituale di musical.
Le caratteristiche vocali di Pellettier, dotato di un timbro scuro passionale, e le sue doti attoriali fanno di lui un ottimo avversario da contrapporre ad Al Capone in duetti che hanno il sapore di un duello allâultima nota.
Allâultima occhiata di sfida.
Il suo unico scopo è quello far trionfare la Legge a Chicago mettendo dietro le sbarre Al Capone, ma fa lâerrore di innamorarsi di sua sorella Rita.
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Rita è interpretata da KaĂŻna Blada, giovane attrice e cantante dalla voce sopranile limpida, dolce e melodiosa. Il timbro è chiaro e lâinterpretazione ricca di colori.
Arriva allâimprovviso da New York per comunicare ad Al la morte del padre.
Lui è distrutto dalla notizia e dalla responsabilitĂ verso la sua famiglia. Fruga nel passato a cercare i ricordi dâinfanzia con i fratelli.
Quei bambini di strada che rivivono come ombre del passato in un vecchio filmato in bianco e nero, mentre lâorchestra attacca il brano âRaccontamiâ, di Davide Esposito su musiche di Jean-Felix Lalanne.
Il testo è toccante e mette in luce lâaspetto umano di Al Capone.
La musica riporta ai canti tradizionali italiani con quel sapore nostalgico venato di malinconia.
La voce di Alagna si sposa magnificamente con questi suoni accarezzando le parole con unâinterpretazione intensa.
Un ritorno al passato, misto a dolcezza e sofferenza, che condivide con Rita e suo fratello Frank.
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Frank è il fratello che lo vede come un eroe ed è sempre in cerca della sua approvazione.
Eâ interpretato dallâ ottimo Thomas Boissy, cantautore dalla recitazione spontanea e dotato di una voce dal timbro caldo e carezzevole, che nel brano âLâ ombre de mon frereâ da unâinterpretazione straziante di quellâamore fraterno deluso una volta di troppo.
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E poi câè lei Anggun nel ruolo di Lili, la star del night club e la donna del Boss. Bellissima, sexy, deliziosamente avida ma in fondo al cuore generosa e profondamente innamorata di Al Capone.
La cantante unisce alla voce sensuale movenze da star del cinema, esibendosi anche in scene di ballo e dando dimostrazione cosĂŹ di essere unâartista di musical completa.
Che sia ricoperta di perline rosse o avvolta da sontuosi abiti aderenti è sempre strepitosa.
La cantante catalizza lâattenzione come una calamita e sprigiona una simpatia immediata.
Eâ la donna del boss sempre pronta a stare dalla sua parte.
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Ed è pronta a riceverlo tra le sue braccia anche nella notte di San Valentino.
âQuellaâ notte di San Valentino.
Notte di amore per molti, ma non per tutti.
Non per Al Capone.
Non per i suoi uomini travestiti da poliziotti.
E non per gli scagnozzi di Bugs Moran ai quale decide di mandare un messaggio calibro 45 consegnato a mano attraverso la canna di numerosi mitra Thompson:
lâarma piĂš iconica della malavita, nota con numerosi soprannomi, da âTypewriterâ a âIl ragioniereâ, e che si guadagna anche uno spazio tutto suo nel musical con il brano â Machine gunâ.
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Al Capone, in una scena esteticamente potente, volge le spalle al pubblico e, portando il braccio armato verso lâalto, da il segnale convenuto.
Le sventagliate di mitra che ne seguono, a ritmo perfetto con la musica de âLa nuit de la mortâ , sono un vero colpo di genio.
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In poche parole il musical âAl Caponeâ è una storia dâamore che scorre con la fluiditĂ di un film a metĂ strada tra âGli intoccabiliâ e âDick Tracyâ.
Una sorta di West side story ambientato nel South side di Chicago che si rivela musicalmente e visivamente affascinante, eccitante, adrenalinico e commovente.
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Uno spettacolo che alla fine dei conti sa divertire ed emozionare.
E quando Al Capone ha il âRagioniereâ in mano ci si può scommettere che i conti tornano tutti.
di Loredana Atzei
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Photo credit: Laura Gilli
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